lunedì 27 agosto 2007

NUOVE CALUNNIE CONTRO LA CHIESA

Un recente documentario della BBC, cercando di infangare la Santa Chiesa Cattolica, accusata di proteggere la pedofilia, ha attribuito a Benedetto XVI un documento del 1962 (intitolato “Crimen sollicitationis”), redatto in realtà dal Card. Alfredo Ottaviani e promulgato da Papa Giovanni XXIII.
Secondo radicali, massoni e comunisti, unitamente alle varie lobby omosessualiste, questo documento, di cui evidentemente ignorano il contenuto, proteggerebbe i pedofili, danneggiando le vittime di questo orrendo delitto.
Il documento – redatto in lingua latina (le traduzioni sono mie – riporto, a riprova della veridicità delle mie affermazioni, il testo originale) - definisce il reato (in realtà si tratta di rapporti sessuali con donne e non con bambini – il cui caso è contemplato in un solo paragrafo) come “mostruoso crimine” (infando hoc crimine), e dice che deve deve essere immediatamente denunciato dal Vescovo (ut posthac causas huiusmodi coram proprio tribunali quamprimum introducendas, discutiendas et terminandas…), affinché il processo prosegua sino a sentenza definitiva (iudicium prosequi usque ad definitivam sententiam); sempre il Vescovo potrà sollevare l’indagato, se lo ritenenesse opportuno, da qualsiasi incarico (a quolibet ministerio removere).
L’importante è che questo crimine (che può essere denunciato da qualsiasi cittadino, che ne abbia notizia certa, secondo quanto prescrive il Can. 1935 del Codice di diritto Canonico in vigore nel 1962) “venga giudicato, affinché non resti nascosto e impunito” (inestimabili cum detrimento animarum occultum impunitumque maneret).
L’obbligo della denuncia, scrive il Card. Ottaviani, esimio giurista, “è richiesto dalla stessa legge morale naturale, dal pericolo per la fede o la religione o altro pubblico e imminente pericolo” (ex ipsa naturali lege ob fidei vel religionis periculum vel aliud imminens publicum malum); chi omettesse di denunciare verrebbe scomunicato (Can. 904).
Inoltre, il processo canonico non esclude il processo penale (previsto nei casi di violenza), ma ad esso si affianca.
Ovviamente, il crimen sollicitationis (reato di istigazione) non è soltanto quello di abuso sessuale; ma, quand’anche se ne limitasse il senso in tal modo, ho confutato – carte alla mano - le vergognose calunnie di cui sopra .

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Date retta a me, vecchio incredulo che se ne intende: il capolavoro della propaganda anti-cristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza, a instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia. A furia di insistere dalla Riforma fino ad oggi, ce l’hanno fatta a convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi tutti i mali del mondo.

Vi hanno paralizzati nell’autocritica masochista, per neutralizzare le critiche di ciò che ha preso il vostro posto. Femministe, omosessuali, terzomondisti, esponenti di tutte le minoranze, contestatori e scontenti di ogni risma, scienziati, umanisti, filosofi, ecologisti, animalisti, moralisti laici: da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere.

Non c’è problema, o errore, o sofferenza della storia che non vi siano addebitati. E voi, così spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro man forte.

Invece io (agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete reagire, in nome della verità.

Spesso, infatti, non è vero.

E se talvolta del vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di Cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedete a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è avvenuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?"

Leo Moulin, storico