venerdì 28 dicembre 2007

Messa tridentina a Tolentino

Tolentino,MC, Giovedì 3 gennaio 2008 ore 19,15, chiesa del Santissimo Crocefisso, detta dei Cappuccini, piazza Porcelli, Santa Messa con il Rito Romano antico, Messale del 1962, celebrata, in nomine Episcopi, dal Rev.mo Don Vittorio Serafini, Vicario Episcopale della Vicaria di Tolentino,grazie alla cortese comunicazione di S.E.R. Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo Diocesano e la squisita collaborazione dei Rev.mi Parroci di Tolentino e particolarmente del Rev.mo don Andrea Leonesi che ospiterà e celebrerà in futuro ( sarà il più giovane Sacerdote locale, è nato nel 1968, a celebrare con l’antico rito !)
Parteciperanno Cori e Gruppi Ecclesiali cittadini.
Cerimoniere gentilmente fornito dall’Istituto del Buon Pastore.
La prossima celebrazione sarà del Rev.mo Can. Don Frediano Salvucci, Parroco della Basilica Con cattedrale San Catervo Martire e Canonico della Cattedrale di Macerata.
Sarà consegnato il calendario liturgico 2008 delle celebrazioni che si terranno a Tolentino con il Rito Romano antico.

mercoledì 19 dicembre 2007

Concerto a Urbisaglia

Urbisaglia, Macerata, Chiesa Collegiata San Lorenzo Martire, giovedì 20 dicembre ore 21
Settimo Concerto di Natale degli alunni della Scuola Media Statale
“Summorum Pontificum”
Dedicato al Motu Proprio di Papa Benedetto XVI sull’antica liturgia latina

Le ragazze ed i ragazzi della Scuola Media di Urbisaglia, che sono stati all’udienza generale di Papa Benedetto XVI, il 31 ottobre scorso, ricevuti poi dal Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, e da Malcom Ranjith , Segretario della Congregazione per il Culto Divino, presenteranno il proprio repertorio della musica gregoriana e sacra durante il consueto concerto di Natale che dall’anno Giubilare viene offerto nella Chiesa Collegiata di Urbisaglia.
Tutti gli alunni, italiani e stranieri, canteranno le parti corali e solistiche degli Inni, delle Antifone e del “proprium” del tempo di Natale così come la tradizione gregoriana che l’ha donata.
Per questo il titolo del Concerto di quest’anno è “Summorum Pontificum”, come il Motu Proprio che esalta l’antica liturgia latina: fonte,per quasi duemila anni, dell’apoteosi dell’arte cristiana, dalla musica all’architettura.
Ad arricchire il Concerto la prima esecuzione assoluta della Messa in onore del Beato Carlo d’Asburgo composta dal giovane musicista Raimondo Mameli di Cagliari, che alterna una vasta attività musicale agli studi teologici.
I brani gregoriani e sacri , che saranno diretti dal Andrea Carradori, verranno intercalati con composizioni classiche natalizie per ensamble strumentale eseguite dalla Sinfonietta “Beniamino Gigli” diretta dal M° Luca Mengoni.
I componenti della Sinfonietta “Beniamino Gigli” sono tutti giovanissimi studenti dalle scuole medie alle superiori e si stanno esibendo in tutta la Regione con grande successo.
Le musiche saranno intercalate dalle letture di alcuni passi scritti dal Papa che sottolineano l’urgente e necessario “recupero” del grande patrimonio della musica sacra, un bene culturale e spirituale per tutta l’umanità, che sta molto a cuore a Benedetto XVI :
“Mi è caro… rammentare ciò che dispone in merito alla musica sacra il Concilio Vaticano II: muovendosi nella linea di una secolare tradizione, il Concilio afferma che essa "costituisce un tesoro di inestimabile valore che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne…” (Benedetto XVI , 13 ottobre 2007,visita al Pontificio Istituto di Musica Sacra)

mercoledì 5 dicembre 2007

Conversi ad Dominum

Provare a spiegare una conversione è un po’ mettersi a nudo, offrire agli altri con parole comprensibili un mistero ineffabile: la chiamata, la proposta e la risposta; si tratta di un’iniziativa divina, cui l’uomo può aderire con fede o da cui può sottrarsi con la superbia e il libero arbitrio. Nella conversione c’è prima di tutto un cambiamento di prospettiva: ci si volge in una direzione che forse inconsciamente si rifiutava (è il caso di chi, dopo anni di apostasia, recupera la fede) o ci si imbatte per la prima volta in una realtà soprannaturale di cui si ignorava l’esistenza (è il caso delle conversioni vere e proprie). Tra i frutti di questa esperienza vi è prima di tutto il mutamento. Chi scopre Dio, chi lo ama diventa altro da sé, da ciò che era; vi è un mutamento radicale, un mutare e un ammutolire. L’incontro con Dio avviene nel silenzio, nella quiete, nell’affrancarsi da tutto ciò che è quotidiano, ordinario; Dio è straordinario. San Tommaso, grande genio filosofico e teologico, ha parlato del male, che non ha consistenza ontologica, come “privazione di bene”; ci appare chiaro come chi non conosca Dio, chi non abbia una relazione di “amicizia” con Dio, sia una persona manchevole non di un bene qualsiasi, ma del Sommo Bene. L’uomo convertito rinuncia al male morale e sceglie il bene, lo desidera “come un cervo anela ai corsi d’acqua”; non solo: riesce a dare un senso a ciò che prima sfuggiva alla sua comprensione, allo scandalo del male, permesso – non voluto! – da Dio in vista di un bene maggiore. E riesce ad accettare con dignità le sofferenze fisiche e morali, figlie della superbia dei progenitori e di quel peccato che aprì le porte dell’inferno e della morte, offrendole a Dio in comunione spirituale col sacrificio di Gesù Cristo, che ha vinto la morte e il peccato, infondendo a quanti lo amano e lo seguono la speranza di esserGli accanto dopo il transito di questa vita terrena. Non è semplice condividere con gli altri, soprattutto con chi non ha il dono della fede, un’esperienza trasformante come quella della conversione; ma raccontare e raccontarsi significa raccogliere la sfida di san Pietro ad essere “sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,15). Ho usato la parola chiamata perché ogni conversione è frutto di una vocazione, in cui Dio parla continuamente all’uomo, anche quando ci sembra di non sentire la Sua voce. C’è una chiamata iniziale, un annuncio, cui segue una libera adesione o un rifiuto dell’uomo; ma c’è anche un movimento interiore che agisce progressivamente in noi, chiamandoci quotidianamente a scegliere il bene e a realizzarci come uomini, secondo la volontà del Padre. Ciascuno ha la sua vocazione, un progetto di Dio per noi; essa infatti non riguarda solo i sacerdoti o i religiosi, ma tutto il popolo di Dio, cui Egli non manca di mostrare, nella sua infinita sapienza, i Suoi disegni. Nella preghiera chiediamo al Signore di mostrarci il Suo volto, che potremmo contemplare, qualora giudicati degni, solamente in Paradiso.
L’uomo convertito, tabernacolo del Paraclito, però, già vive una relazione d’amore con Dio, ne ha sentito la voce nel suo cuore e ad essa non può rinunciare: Lo strinsi fortemente e non lo lascerò (Cantico dei Cantici, 3, 4). Nello stesso libro si legge: “Tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo”; noi sappiamo che non è possibile vedere Dio senza morire; per conseguenza, per vederLo, l’uomo convertito riceve il dono di occhi nuovi e con essi si volge al suo diletto. Non solo gli occhi ma tutta la persona è rinnovata. Preghiamo allora il Signore col salmista: "Doce me facere voluntatem tuam" (Ps 142,10), affinché si compia in noi, con l’ausilio della grazia divina, nella comunione dei Santi e con l’intercessione di Maria Santissima, la Volontà del Padre e il suo disegno di salvezza per noi. Sia lodato Gesù Cristo!

martedì 6 novembre 2007

Messa Pontificale


(Pio XII, nella foto, celebra la Santa Messa)

Ho molto apprezzato un bel segnale di cambiamento che si è avuto a partire dalla prima Messa Pontificale del Papa, guidata da Mons. Guido Marini, nuovo maestro delle cerimonie del Sommo Pontefice: sull'altare vi erano ieri mattina 6 candelieri e la croce (orientata in maniera corretta, dettaglio non da poco).Chissà che avrà pensato Mons. Piero Marini, seduto in II fila! Lui che vestiva i Papi con paramenti improponibili e con colori non liturgici (vedi l'azzurro e il blu), si limitava a porre sull'altare 6 candeline con bugia. Di croce, neanche a parlarne! Siamo matti?Un grazie a Mons. Guido, in attesa del VII candeliere.


lunedì 22 ottobre 2007

Domani in concerto

ASSOCIAZIONE GRUPPO GIA’ GIOVANI “3G”
Parrocchia di San Sebastiano
Cagliari


CONCERTO

MARCO CASTRO, violino
RAIMONDO MAMELI, pianoforte


Programma

Georg Friedrich Haendel Largo

Johann Pachelbel Canone in re

Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 40 KV 550

Ave Verum Corpus KV 618

Franz Lehar Fantasia di temi da La Vedova allegra

Domenico Cimarosa Concerto in do minore per violino e orchestra
Moderato
Siciliana

Tradizionale Suite di danze irlandesi
Both sides the tweed
Father O’Flinn
Irish Washerwoman

Bedrich Smetana La Moldava

Nino Rota “Parla più piano”

Robert Schumann Visione

Ernesto De Curtis “Torna a Surriento”

Dmitri Shostakovitch Suite for Jazz Orchestra No. 2
Waltz

domenica 21 ottobre 2007

Delizioso!


Durante alcuni colloqui sul prossimo numero in stampa de "Il Sicomoro", mensile al quale collaboro, ho appreso che ci sarebbe stato un angolo dedicato al nuovo topino Disney, che se non erro ha nome Remy.
Trovo che sia delizioso. Ho visto delle anteprime molto belle. Che dire? Andate a vederlo! Quasi quasi porto al cinema la mia classe del catechismo.

venerdì 19 ottobre 2007

lunedì 15 ottobre 2007

MUSICA PER LA LITURGIA DI DEDICAZIONE DELLA CHIESA

Il 31 ottobre ricorre il XL anniversario della dedicazione della chiesa di S. Stefano protomartire. La Santa Messa sarà animata dalla Schola Cantorum, di cui sono stato chiamato ad assumere la direzione. I brani scelti servono a farci partecipare, in unione di mente e cuore, alla liturgia, di cui sono parte integrante e non semplice “decorazione”. Il canto d’ingresso sarà “Chiesa di Dio”, composto nel 1981 da C. Villeneuve; il suo festoso ritornello (“Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te!”) ci invita a lodare e ringraziare il Signore per i segni tangibili della Sua presenza. Dio ci sceglie, ci guida, ci nutre e mantiene le sue promesse. Noi siamo chiamati a esserne testimoni coerenti e obbedienti, sempre in ascolto della sua parola. L’ordinario della Messa, ossia le parti del rito che non cambiano (Kyrie, Gloria, Sanctus e Agnus Dei), saranno in canto gregoriano, “il canto proprio della Chiesa di Roma”, secondo la definizione del Concilio Vaticano II; per facilitare l’attiva partecipazione dell’assemblea al canto, verrà eseguita la Missa VIII de angelis, le cui melodie sono familiari a noi tutti. Il canto offertoriale sarà “Benedetto sei tu, Signore” di Mons. Frisina. L’ho scelto perché possiede una melodia semplice e elegante che potrà essere intonata anche dall’assemblea, ed esprime le lodi all’Altissimo, creatore del cielo e della terra, nostro salvatore e fonte di gioia e vita. Il canto ci dispone interiormente alla liturgia eucaristica dove Gesù Cristo si offre a noi con il suo corpo e il suo sangue, per il bene nostro e la nostra salvezza. L’antifona di comunione è tratta dal Graduale Romanum di Paolo VI ed è suggerita per l’anno A: “Introibo ad altare Dei / ad Deum qui laetificat juventutem meam” (Mi accosterò all’altare di Dio, a Dio che allieta la mia giovinezza); il suo recupero è una ricchezza liturgica e spirituale, che ben ci dispone a accostarci all’altare mentre il coro intona “Ave, Verum Corpus”, celeberrimo mottetto di Mozart: “Ave, o vero corpo, / nato da Maria Vergine, / che veramente patì e fu immolato / sulla croce per l'uomo, / dal cui fianco squarciato / sgorgarono acqua e sangue: / fa' che noi possiamo gustarti / nella prova suprema della morte. / O Gesù dolce, o Gesù pio, / o Gesù figlio di Maria./ Amen”. In chiusura della celebrazione, dopo la solenne benedizione, non ci stancheremo di lodare Dio per il mistero cui abbiamo partecipato, con il salmo “Laudate Dominum”, musicato da don Lorenzo Perosi: Lodate il Signore, popoli tutti, perché ci ha mostrato la sua misericordia e la sua verità, che non ha tempo. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

sabato 13 ottobre 2007

Lacrime

Quanto segue è riportato sul Talmud ebraico, libro in cui vengono raccolti i detti dei rabbini attraverso i tempi, e termina dicendo:

"...state molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi perchè dovesse essere pestata, nè dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale....un po' più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere Amata...."

giovedì 11 ottobre 2007

Ebraico



Ebbene, cari amici, questa mattina sono iniziate le lezioni di ebraico.

sabato 6 ottobre 2007

Catechismo

Stasera, noi catechisti abbiamo ricevuto il mandato, in Parrocchia, a San Paolo in Cagliari.
C'è stato un bel momento, che mi ha profondamente commosso; giovedi ho parlato ai bambini (una I media), con linguaggio a loro famigliare, della transustanziazione, perché me ne han dato l'occasione. Bene, stasera all'elevazione alcuni bambini, han detto a voce alta: "Mio Signore e mio Dio".
Sul momento, non ricordandomi del nostro incontro precedente e di quello che avevo detto loro, mi hanno piacevolmente sorpreso.
Dio li benedica!

Bellezza

Alcune riflessioni di questa mattina, due aforismi tratti da una "chat" con un amico, cui dicevo:
Aveva ragione Hans Urs Von Balthasar: bisogna parlare di teologia della bellezza. La bellezza salverà la Chiesa, la stessa bellezza di un'icona bizantina, di una preghiera del VII sec, di un canto gregoriano, e, perché no?, di Anima Christi di Frisina.
Una cosa sola hanno capito gli idealisti, o forse non l'hanno neanche capita, ma è in embrione nel loro sistema filosofico: la bellezza è la chiave d'accesso alla verità. Son frasi decontestualizzate, che, un avvocato del diavolo, potrebbe pure usare contro di me (la salvezza viene da Dio non dalla bellezza). Se ne prenda lo spirito genuino, mutuato dallo scambio rapido di una chiacchierata tra amici.

giovedì 4 ottobre 2007

Ottobre



L'agenda è fitta di impegni didattici e professionali. Alcuni pensieri da lasciare sul blog: il mio amico Nicola sta meglio (Deo gratias), speriamo in un pronto recupero; da oggi ho tanti angioletti per cui pregare: i ragazzi del catechismo che mi sono stati affidati, sperando d'essere sempre all'altezza del difficile compito e di saper testimoniare coerentemente il Vangelo in ogni circostanza. Una preghiera per tutte le persone che mi vogliono e mi hanno voluto bene. E anche per chi non ci sopporta.

domenica 30 settembre 2007

Nicola


Caro Nico,

in questo momento non puoi leggere questo post. Ti auguro pronta guarigione, per combattere insieme la buona battaglia.

La Vergine Maria e tutti i Santi ti proteggano e ti sostengano in questo momento così difficile.

Ciao


martedì 25 settembre 2007

Ciao, Enzo



E' tornato alla Casa del Padre il M° Enzo Morandini, prof. di tromba al Conservatorio di Cagliari e maestro di Paolo Fresu. Mi hanno unito a lui 7 anni di amicizia. Riposa in pace, Enzo.
  • Non poto reposare, amore e coru
    pensende a tie soe donzi momentu
    Non istes in tristura prenda e oru
    né in dispiacere o pessamentu.
    T'assicuro ch'a tie solu bramo.
    ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.
    Amore meu prenda da estimare,
    s'affettu meu a tie solu est dau;
    s'are iuttu sas alas a bolare,
    milli bortas a s'ora ippo bolau;
    pro benner nessi pro ti saludare,
    s'attera cosa non 'a t'abissare.

lunedì 24 settembre 2007

Piove!



Piove piove, il gatto non si muove, si spegne la candela e si dice buonasera

giovedì 20 settembre 2007

Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum

Carissimi,
scorgo un pericolo: che alla fine si rimanga ancorati a un discorso accademico, chiuso dentro i confini di un forum.
Res, non verba!
Cosa voglio dire? Che trovo assai preoccupante il velo di silenzio col quale in Italia si stia cercando di non parlare del Motu proprio, al di là di qualche specchietto per le allodole.
C'è una reazione evidente, oserei dire scismatica, di chi si oppone all'attuazione di questo documento di magistero, non solo in maniera velata ma anche con atti di grave disobbedienza.
Non nascondiamocelo: i primi avversari, ancor prima che il documento uscisse, erano e sono certi teologi e sacerdoti di area "progressista".
Obbedienti si, anelanti alla docilità, impetrata durante le preghiere, si, ma scemi no!
Ora qualcuno vuol farci credere che non ci sia una richiesta da parte dei fedeli.
Queste voci, che circolano e seminano zizzania, sono false.
Pur non essendomi impegnato in prima persona per l'attuazione del Motu proprio, a causa di mille impegni professionali e di studio, so di per certo di tante richieste a parroci, che oppongono mille obiezioni debolissime e che vorrebbero imporre raccolte di firme (con numeri ridicoli: 100 firme per chiese dove alla messa in rito ordinario ci saran, si e no, 10 persone... quando va bene)e condizioni che sono state abrogate da questo Motu proprio.
So di per certo di fedeli cacciati via e derisi da sacerdoti che "non hanno tempo da perdere con queste cose" (sic!).
Insomma, buoni si ma non stupidi, perdonate la schiettezza.
Non si dica che manchino i fedeli e le richieste delle celebrazioni in rito straordinario.
E' difficile dialogare quando, mentre parli, ti si voltano le spalle e ci si allontana.
E si parla di fedeli praticanti, persone che confessano ogni 15 gg, che recitano l'Ufficio Divino, il Santo Rosario della Vergine Maria, impegnati nelle nostre parrocchie, in comunione con i nostri presbiteri, come catechisti e animatori.
Che siano fedeli di serie B?

mercoledì 19 settembre 2007

Titolo: Storia dei preti uccisi dai partigiani
Autore: Beretta Roberto
Editore: Piemme
Data di Pubblicazione: 2005
ISBN: 8838484597ISBN-13: 9788838484599
Pagine: 319
Reparto: Storia d'europa
Descrizione
Oltre un centinaio di sacerdoti uccisi tra il 1944 e il 1947. Solo una piccola parte di loro aveva simpatizzato per il fascismo. La giustizia sommaria colpì soprattutto degli innocenti. In diversi casi d'omicidio "politico" si mescolarono, infatti, regolamenti di conti privati. La strage delle tonache fu - sostiene l'autore - un piano preordinato: attraverso questa ipotesi si snoda una ricostruzione storica, che con dovizia di particolari e di documenti denuncia un'Italia del dopoguerra avvelenata dai cadaveri d'innumerevoli vittime innocenti, massacrate dalla furia comunista e dimenticate dalla stessa Chiesa, che scelse di somministrare funerali clandestini, preferendo celebrare la retorica della Resistenza.

martedì 18 settembre 2007

Le risposte più vere

Le risposte più vere

di Madre Teresa di Calcutta

Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L’egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L’amore.

giovedì 13 settembre 2007

Messa tridentina a Mandas


A pag 29 de L'Unione Sarda di oggi c'è un articolo sulla messa in rito romano antico a Mandas, che verrà celebrata dal rev. sac. don Pascal Manca.Questa forma del rito romano, giusta le prescrizioni del Motu proprio "Summorum Pontificum" di Benedetto XVI, che entra in vigore domani (festa della Esaltazione della Santa Croce), è - secondo don Pascal - "un segnale importante di recupero della millenaria storia liturgica della Chiesa. Inoltre ritengo superflue tante discussioni sull'argomento, bisognerebbe recepire il documento del Santo Padre in un'ottica di obbedienza".

Concerto a Villasimius

CONCERTO

ORCHESTRA
“ACCADEMIA MANDOLINISTICA DELLA SARDEGNA”

Violino MARCO CASTRO
Direttore RAIMONDO MAMELI
  • Domenico Cimarosa Sinfonia dall’opera “Le Astuzie femminili”

    Giovanni Battista Pergolesi Siciliana

    Wolfgang Amadeus Mozart Serenata dall’opera “Don Giovanni”

    Domenico Cimarosa Concerto in do minore per violino e orchestra

    Vincenzo Bellini Grande fantaisie sur “I Puritani”

    Tradizionale Suite di danze irlandesi

    Thilo Corneliessen Lichterfelder Zupfmusik

    Raffaele Calace Tarantella
  • VILLASIMIUS (CA), 29 SETTEMBRE 2007 - MUSEO

lunedì 10 settembre 2007

Navigatore satellitare

Riprendo, dopo alcuni giorni di vacanza lontano da casa, la pubblicazione sul mio blog.
Un noto sacerdote, notissimo, durante un'omelia ha definito Dio "simile a un navigatore satellitare". Per chi non lo sapesse, il navigatore è quello strumento che, posto in automobile, offre le giuste coordinate per raggiungere un luogo.Orbene, durante l'omelia, questo sacerdote, già reo di aver fissato coi chiodi una bandiera della pace sul portone della chiesa e d'esser assiduo lettore de Il Manifesto (orrore!), ha detto appunto che "Dio è come un navigatore satellitare. Ti indica la strada ma non ti obbliga a percorrerla; se sbagli strada, ti riporta su quella corretta...".
Ci inchiniamo di fronte a cotanta sapienza teologica.

giovedì 6 settembre 2007

Luciano Pavarotti



E' tornato alla Casa del Padre. Riposi in pace.

mercoledì 5 settembre 2007

Concerto

Son reduce da un concerto nella chiesa del SS. Nome di Maria a Cagliari, con la Schola Cantorum di San Giacomo e i solisti Gesy Lai e Paolo Botti.
Tra le altre cose in programma: una mia Ave Maria per soli, coro e organo (2007), dedicata alla Santità di Nostro Signore Benedetto XVI.
Il brano, composto per l'occasione, ha riscosso un lusinghiero successo, tanto da essere bissato.
Son contento per i cantori di San Giacomo, che l'hanno imparato in poche prove e che han cantato divinamente. Bravi loro e bravo il solista Paolo Botti.

lunedì 3 settembre 2007

lectio divina

Salmi 26

1 Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza,di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita,di chi avrò timore? 2 Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere.3 Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia. 4 Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario. 5 Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe.6 E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, inni di gioia canterò al Signore. 7 Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. 8 Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. 9 Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. 10 Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto.11 Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici.12 Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza. 13 Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.14 Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

domenica 2 settembre 2007

Ciao, Davide



Ieri notte ho pregato per Davide, persona bellissima che mi ha offerto la sua amicizia e le sue confidenze. 41 anni, musicista di Torino, era un fervente cattolico (ironicamente si definiva “Davide Crucesignatus Taurinensis”), che condivideva la "buona battaglia" in difesa della tradizione. Come mi scrisse nelle ultime mail, anelava alla vita monastica e sarebbe diventato benedettino, se il Signore non l'avesse prematuramente chiamato a Sè.

"Muor giovane colui che al cielo è caro" (Menandro, tradotto da Leopardi).

Riposa in pace, amico mio!

Raimondo



  • Sergej Vasil'evic Rachmaninov di Davide Bertotti - L'Epos - 2006. Prezzo: € 34.80

  • Il direttore d'orchestra da Wagner a Furtwängler. L'illustre aberrazione di Davide Bertotti - L'Epos - 2005. Prezzo: € 34.80

sabato 1 settembre 2007

Grazie, Raffa

Leggo su un forum una testimonianza molto bella di tal RAFFA:

Senza entrare nei particolari posso solo dire che, uniti da un sentimento profondissimo ed intenso, nonostante le pesantissime vicissitudini che abbiamo dovuto affrontare, siamo riusciti sempre a mantenere la nostra promessa di amarci ed onorarci nella buona e nella cattiva sorte - fatta davanti a Dio nel 93’ - sino a quando la sua morte - purtroppo - non ci ha separati nel maggio del 2005. Se riuscissimo di più a rispettare la Sua – pur non facile da accettare umanamente - Volontà, se riuscissimo a seguire meglio l’esempio dei Santi facendoci, nonostante tutto, molto più obbedienti, se riuscissimo a pregare di più e a lagnarci e a ribellarci di meno, se riuscissimo a donare a Gesù le nostre sofferenze, forse gli ostacoli che ci separano dal sospirato conforto di un amore ed un calore umano, li vedremo via via svanire con nostra grande sorpresa.

Un film da vedere




venerdì 31 agosto 2007

Onomastico

  • San RAIMONDO NONNATO Religioso Portell (Spagna), 1200 - Cardona (Spagna), 31 agosto 1240Non si sa molto della sua vita. Il soprannome significa non partorito dalla madre viva, «non-nato», ossia estratto dal corpo senza vita di lei, morta prima di darlo alla luce. Forse...http://www.santiebeati.it/dettaglio/68300
  • Mi è giunto un sms di un caro amico che mi faceva gli auguri per il mio onomastico. Ad esser sincero, ho sempre festeggiato il 7 gennaio, insieme a San Luciano.

Ecco la bella preghiera riportata nel Breviarium Romanum, recitata alle Lodi:

  • Deus, qui in liberandis fidelibus tuis ab impiorum captivitate beatum Raymundum Confessorem tuum mirabilem effecisti: eius nobis intercessione concede; ut, a peccatorum vincolis absoluti, quae tibi sunt placita, liberis mentibus exsequamur. Per Dominum.

giovedì 30 agosto 2007

Luna piena...




Ho sollevato lo sguardo verso il cielo, prima di spegnere il computer, e mi sono accorto che stasera c'è la luna piena.
Laudato si, mi signore, per sora luna e le stelle,in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

mercoledì 29 agosto 2007

Un caldo mercoledi d'agosto

Oggi riprendo ufficialmente le attività lavorative. Il verbo riprendere è certamente inadeguato, visto che non ho avuto un momento di riposo.
A fine luglio ho interrotto, per le vacanze estive, le attività con i 4 cori che dirigo (quest'anno se ne aggiungeranno altri 2).
Per tutto agosto, invece, ho continuato a provare con l'orchestra a plettro "Accademia mandolinistica della Sardegna", perché abbiamo concerti imminenti.
Alle 17 incontrerò il direttivo del coro "In-canto", un coro formato da non vedenti e ipovedenti. Ci siam dati appuntamento in gelateria, per una riunione piacevole all'insegna di qualche gusto saporito.
Subito dopo proverò con il coro di San Giacomo, abbiamo un concerto il 4 settembre e dobbiamo ripassare il solito repertorio e imparare in 2 o 3 prove un'Ave Maria che ho composto e dedicato a Benedetto XVI.

Ministero della morte

Grande don Oreste Benzi: "Dov'e' il ministero della Sanita'? Qui si potrebbe parlare di Ministero della Morte. E' un obbrobrio - denuncia don Benzi - una legge (la 194) che permette e finanzia ogni giorno il massacro di 500 bambini e bambine innocenti. Noi non ci mettiamo contro la madre ma al suo fianco per salvare insieme lei e il bambino che porta in grembo. Chiediamo solo di poter aiutare la donna ad accogliere con dignita' il proprio bambino, anche se disabile, senza farla sentire in colpa per averlo messo al mondo".

martedì 28 agosto 2007

Chiesa e politica

Parlavo con uno stolto, il quale afferma che la "Chiesa fa politica", e sarebbe responsabile, a suo dire, di ingerenze negli affari dello Stato.
I rapporti tra Stato e Chiesa sono regolati da un Concordato, la cui ultima revisione è del 1984.
Quello che sfugge a molti è che la Chiesa, per prima, impedisce ai sacerdoti di fare politica attiva; nulla vieta che un sacerdote si candidi (sia ai tempi di Romolo Murru e don Sturzo, sia ai tempi di Baget Bozzo)... è la Chiesa a sospendere a divinis i preti disobbedienti che decidano di militare in politica.
Lo Stato non vieta, nè potrebbe farlo (poiché sarebbe anticostituzionale), che un sacerdote parli di politica e che esprima liberamente le proprie idee.
Nessuno può far tacere la verità. Nessuno.
Qualche perla di saggezza tratta dal Siracide (22):

7 Incolla cocci chi ammaestra uno stolto, sveglia un dormiglione dal sonno profondo. 8 Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto; alla fine egli dirà: "Che cosa c'è?". 9 Piangi per un morto, poiché ha perduto la luce; piangi per uno stolto, poiché ha perduto il senno. 10 Piangi meno tristemente per un morto, ché ora riposa, ma la vita dello stolto è peggiore della morte. 11 Il lutto per un morto, sette giorni; per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita. 12 Con un insensato non prolungare il discorso, non frequentare l'insipiente; 13 guàrdati da lui, per non avere noie e per non contaminarti al suo contatto. Allontànati da lui e troverai pace, non sarai seccato dalla sua insipienza.

Tra i santi di oggi

Sant' AGOSTINO Vescovo e dottore della ChiesaTagaste (Numidia), 13 novembre 354 – Ippona (Africa), 28 agosto 430

Educato nella fede, ebbe una giovinezza dissipata finché non lesse l'Ortensio di Cicerone che lo riaccostò alla vita dello spirito.

http://www.santiebeati.it/dettaglio/24250

Aborto selettivo?

Judicabit in nationibus, implebit ruinas, conquassabit capita in terra multorum.
Giudicherà fra i popoli, riempirà di rovine, farà cadere nella terra le teste di molti. (Salmo 109)
Prima di recitare il mattutino, ho pensato di lasciare un commento su un triste fatto di cronaca.
Leggo su un forum:
"Tragico errore nella sala operatoria dell'ospedale San Paolo di Milano, dove, durante un aborto selettivo, i medici hanno eliminato il feto sano di una 40enne incinta di due gemelli. L'interruzione di gravidanza era stata decisa a causa di una grave malformazione riscontrata in uno dei due bambini. "E' stata una tragica fatalità", ha spiegato la direzione sanitaria del centro medico."
Aborto selettivo? Sono stati uccisi due bambini al 4 mese di gravidanza perché forse uno dei due era down. Siam peggio che a Sparta.
«Nessun uomo ha diritto di sopprimere un’altra vita - scrive appunto l’Osservatore Romano - nessuno uomo ha il diritto di sostituirsi a Dio. Per nessuna motivazione. Eppure innocenti continuano a morire. Le loro parole non dette, i loro sorrisi mai espressi, i loro sguardi mai accolti continuano a non suscitare sdegno o almeno le necessarie, profonde, serie riflessioni». «È così che sono morte due bambine, a Milano. Uccise nelle conseguenze di un aborto selettivo. Una delle due gemelline, arrivate alla diciottesima settimana di gestazione, aveva un’alterazione cromosomica. I genitori - ricorda il quotidiano - hanno deciso di effettuare l’aborto per tenere solo la gemella "sana". Un terribile errore ha portato invece a sopprimere quest’ultima bambina. Una scelta radicale ha poi portato a ripetere l’aborto per la sorellina rimasta in vita».
In che razza di paese viviamo? è questa la morale laica che tanto vi piace? Siamo forse padroni della vita, nostra e altrui?
L'Eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce Perpetua, riposino in pace.
Veni, Domine, et noli tardare!

lunedì 27 agosto 2007

Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum

Leggi qui il documento e la lettera di presentazione del Papa:
Dalla LETTERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AI VESCOVI:
A questo documento si opponevano più direttamente due timori, che vorrei affrontare un po’ più da vicino in questa lettera. In primo luogo, c’è il timore che qui venga intaccata l’Autorità del Concilio Vaticano II e che una delle sue decisioni essenziali – la riforma liturgica – venga messa in dubbio. Tale timore è infondato.Quanto all’uso del Messale del 1962, come forma extraordinaria della Liturgia della Messa, vorrei attirare l’attenzione sul fatto che questo Messale non fu mai giuridicamente abrogato e, di conseguenza, in linea di principio, restò sempre permesso. In secondo luogo, nelle discussioni sull’atteso Motu Proprio, venne espresso il timore che una più ampia possibilità dell’uso del Messale del 1962 avrebbe portato a disordini o addirittura a spaccature nelle comunità parrocchiali. Anche questo timore non mi sembra realmente fondato. Non c’è nessuna contraddizione tra l’una e l’altra edizione del Missale Romanum. Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.
Dice il Papa: "Subito dopo il Concilio Vaticano II si poteva supporre che la richiesta dell’uso del Messale del 1962 si limitasse alla generazione più anziana che era cresciuta con esso, ma nel frattempo è emerso chiaramente che anche giovani persone scoprono questa forma liturgica, si sentono attirate da essa e vi trovano una forma, particolarmente appropriata per loro, di incontro con il Mistero della Santissima Eucaristia".

GESU’ CRISTO RACCONTATO DAL SUO VICARIO


Benedetto XVI ci offre, dopo l’Enciclica “Deus caritas est”, un altro prezioso regalo: il libro “Gesù di Nazaret”, pubblicato da Rizzoli, andato a ruba in tutte le librerie, tanto da veder esaurita nell’arco di una settimana la prima edizione - di quella che è solo la prima parte di un’opera in due volumi sulla figura di Nostro Signore Gesù Cristo. Si tratta di un volume di esegesi biblica, di alto profilo ma sempre godibile, rivolto a tutto il popolo di Dio (non solo agli “addetti ai lavori”).La Bibbia può essere letta in tanti modi (ma la sua autentica interpretazione spetta, di diritto, solo all’Autorità Ecclesiastica, garante dell’ortodossia cattolica); semplificando e sintetizzando, possiamo tuttavia ridurli a tre: secondo il metodo “storico-critico” (che analizza la formazione, nel contesto storico, dei vari testi; lavoro meramente filologico, attento più al particolare, al dettaglio, che all’insieme); secondo l’apporto della letteratura rabbinica; secondo una pura “esegesi canonica”, che volge lo sguardo all’insieme del testo, a ciò che esso “dice” (e, soprattutto, “dice per l’oggi”). Benedetto XVI, pur riconoscendo i pregi dei primi due metodi, di cui si serve anch’egli, va oltre, calandosi, ed è quello che conta, nel messaggio che promana dal testo biblico, che – ricordiamolo - è parola di Dio. Spesso certa teologia di matrice progressista ha intellettualizzato eccessivamente la parola di Dio, tanto da renderla algida, distante dal cuore delle persone, quasi inculcando l’idea che tante verità storiche e dogmatiche che la Rivelazione ci offre siano solo dei simboli, delle allegorie. Per fare un esempio, secondo alcuni esegeti perniciosi, gli angeli – presenti nella Bibbia a partire da Genesi - in realtà non esisterebbero (con buona pace dello Pseudo-Dionigi e di San Tommaso d’Aquino), ma andrebbero interpretati in chiave psicanalitica! Che errore e orrore! Lo stesso Gesù perde l’aderenza con la realtà di Logos incarnato, vero Dio ma anche vero uomo, per essere letto dagli studiosi di cui sopra soltanto come “il Cristo”. Per i novatori non ci sarebbe più spazio per Gesù Cristo, sostituito da “il Cristo”. Non a caso, l’articolo è stato aggiunto arbitrariamente tantissime volte nelle traduzioni in lingua corrente, con un evidente slittamento semantico (per questo motivo, fa d’uopo evitare le traduzioni “sincretistico-ecumeniche” della Bibbia; se conoscete il latino, affidatevi al testo della Vulgata di San Girolamo, sempre elegante, altrimenti in italiano c’è l’ottima edizione curata dall’Abate Giuseppe Ricciotti, per i tipi della Salani, di indiscussa ortodossia e col pregio, rispetto alla traduzione CEI, di esser tradotta in un ottimo italiano). Il libro di Benedetto XVI ha il pregio di restituirci il vero volto di Gesù. Si compone di un’ampia introduzione sul suo ministero, seguita da bellissimi capitoli sul battesimo e le tentazioni. Ampio spazio hanno l’esegesi del discorso sulla montagna, con le Beatitudini e l’analisi del Pater Noster. Vengono poi rilette dal Santo Padre alcune parabole e analizzate alcune immagini del Vangelo di Giovanni (acqua, vite, vino, pane e pastore). Desidero che leggiate questo libro, certo che non vi deluderà. Chiudo con uno spunto di riflessione: l’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Dio. L’esegesi del Papa è radicata nella Sacra Scrittura, vista nel suo complesso, con uno sguardo che abbraccia tutto amorevolmente. Possiamo dire di conoscere davvero la Bibbia? Quanti di noi l’hanno letta, la rileggono, la meditano? Non sarà forse il caso di affiancare la lettura della Bibbia, pagina dopo pagina, partendo da Genesi sino all’Apocalisse, a quella del libro di Benedetto XVI?

NUOVE CALUNNIE CONTRO LA CHIESA

Un recente documentario della BBC, cercando di infangare la Santa Chiesa Cattolica, accusata di proteggere la pedofilia, ha attribuito a Benedetto XVI un documento del 1962 (intitolato “Crimen sollicitationis”), redatto in realtà dal Card. Alfredo Ottaviani e promulgato da Papa Giovanni XXIII.
Secondo radicali, massoni e comunisti, unitamente alle varie lobby omosessualiste, questo documento, di cui evidentemente ignorano il contenuto, proteggerebbe i pedofili, danneggiando le vittime di questo orrendo delitto.
Il documento – redatto in lingua latina (le traduzioni sono mie – riporto, a riprova della veridicità delle mie affermazioni, il testo originale) - definisce il reato (in realtà si tratta di rapporti sessuali con donne e non con bambini – il cui caso è contemplato in un solo paragrafo) come “mostruoso crimine” (infando hoc crimine), e dice che deve deve essere immediatamente denunciato dal Vescovo (ut posthac causas huiusmodi coram proprio tribunali quamprimum introducendas, discutiendas et terminandas…), affinché il processo prosegua sino a sentenza definitiva (iudicium prosequi usque ad definitivam sententiam); sempre il Vescovo potrà sollevare l’indagato, se lo ritenenesse opportuno, da qualsiasi incarico (a quolibet ministerio removere).
L’importante è che questo crimine (che può essere denunciato da qualsiasi cittadino, che ne abbia notizia certa, secondo quanto prescrive il Can. 1935 del Codice di diritto Canonico in vigore nel 1962) “venga giudicato, affinché non resti nascosto e impunito” (inestimabili cum detrimento animarum occultum impunitumque maneret).
L’obbligo della denuncia, scrive il Card. Ottaviani, esimio giurista, “è richiesto dalla stessa legge morale naturale, dal pericolo per la fede o la religione o altro pubblico e imminente pericolo” (ex ipsa naturali lege ob fidei vel religionis periculum vel aliud imminens publicum malum); chi omettesse di denunciare verrebbe scomunicato (Can. 904).
Inoltre, il processo canonico non esclude il processo penale (previsto nei casi di violenza), ma ad esso si affianca.
Ovviamente, il crimen sollicitationis (reato di istigazione) non è soltanto quello di abuso sessuale; ma, quand’anche se ne limitasse il senso in tal modo, ho confutato – carte alla mano - le vergognose calunnie di cui sopra .

Accademia Mandolinistica della Sardegna




L’orchestra “Accademia Mandolinistica della Sardegna”, è un'organizzazione culturale “no-profit” che può considerarsi come diretta discendente di una importante tradizione sarda dei “Circoli Mandolinistici” dell’Ottocento/Novecento a quel tempo attivi nell’isola: Il Complesso a plettro “Karalis”, l’Orchestra scuola del M° I. Spiga e solisti di fama internazionale come i Maestri G. Anedda e F. Cornacchia, per fare solo alcuni esempi.
L’orchestra si avvale di una decina di elementi impegnati in attività concertistiche con diverse formazioni orchestrali, che si dedicano allo studio degli strumenti a plettro nonché alla realizzazione di nuove composizioni. Essa presenta gli strumenti tipici di queste formazioni: mandolini, mandole, mandoloncelli, chitarre, e, a volte, il contrabbasso e il clavicembalo. L’intensa attività concertistica ha imposto il gruppo di mandolinisti sardi all’attenzione di un pubblico sempre più vasto, facendo anche nuovi proseliti fra i giovani. Il loro obiettivo è infatti quello di diffondere sempre più uno strumento che fa parte della nostra storia e delle nostre radici culturali e fare in modo che la cultura mandolinistica non diventi solo un nostalgico ricordo di uno strumento d’altri tempi.
Il repertorio dell'Orchestra Mandolinistica comprende musiche di autori classici come Cimarosa, Pergolesi, Mozart, Pachelbel, Bellini, Calace, Vivaldi ed altri ed un'ampia scelta di musiche popolari, italiane ed estere, sapientemente rielaborate. Nell’agosto del 2005, alcuni elementi dell’Orchestra hanno partecipato al Festival Europeo di musica a plettro che si è svolto a Logrono in Spagna riscotendo un notevole successo.
La direzione dell’Accademia Mandolinistica della Sardegna, è affidata al M° Raimondo Mameli.


Contatti:
Referente : Dr. Marco Piroddi [ email: marlorart@yahoo.it ]

Salvezza

Che senso ha la nostra vita? Ci siamo forse dimenticati che siamo viatores (di passaggio)? La nostra vita ha certamente senso solo se si risponde alla domanda che Gesù ha posto a Pilato: "cos'è la verità?". Il nostro cuore è agitato da questa ricerca di verità e può trovare riposo soltanto in Gesù, la "via, la verità e la vita", che conduce a Dio.

Come Sant'Agostino, anch'io l'ho amato tardi; ma quando incontri Dio, rispondi alla sua voce che ti chiama, allora non puoi più farne a meno e senti che è come per la sposa del Cantico dei Cantici che anela a sentire la voce del suo diletto.



Dio ci parla, continuamente.

Ricordate Don Camillo che chiede al Signore come mai non gli parli più? In realtà, risponde il Signore, sei tu, don Camillo, a non ascoltare la mia voce.


Lasciamo perdere le miserie quotidiane, non attacchiamoci alle cose vane di questo mondo, che non servono a nulla.


Il Signore illumini gli uomini di buona volontà che cercano la verità.


"C'é una legge vera, la retta ragione, conforme alla natura, universale, immutabile, eterna, che chiama l'uomo al dovere coi suoi ordini e lo distoglie con i suoi divieti dall'inganno. Non invano essa ordina e vieta agli onesti ma non riesce a persuadere i malvagi né con ordini né con divieti. A questa legge non é lecito opporne altre, né é lecito derogare a lei in alcuna parte né del tutto abrogarla; e non c'é né popolo né Senato che possa da questa legge liberarci, e non ha bisogno d'alcun commentatore o interprete, e non sarà in un modo a Roma e in un altro ad Atena e in un modo oggi e in un altro domani, ma tale che, come legge una e sempiterna e immutevole, terrà a freno tutte le nazioni in tutti i tempi. Poiché uno solo é il Dio, maestro e re comune a tutti i popoli: ed é lui l'inventore di questa legge, lui il commentatore, lui il promulgatore; e chi non l'ubbidisce vien meno a se stesso e rinnega la propria natura d'uomo pagandone amaramente il fio anche se possa sfuggire ai supplizi degli uomini".

MARCO TULLIO CICERONE, DE RE PUBLICA, LIBRO III, 22

A noi cristiani, invece, dia la forza per essere testimoni coerenti del Vangelo, affinché non siamo tra quelli che busseranno e resteranno fuori.

Il Vangelo di ieri, domenica 26 agosto (Lc 13,22-30):

In quel tempo, Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. Rispose: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi”.

Ab insidiis diaboli, libera nos, Domine! A morte perpetua, libera nos
Domine.