martedì 28 agosto 2007

Chiesa e politica

Parlavo con uno stolto, il quale afferma che la "Chiesa fa politica", e sarebbe responsabile, a suo dire, di ingerenze negli affari dello Stato.
I rapporti tra Stato e Chiesa sono regolati da un Concordato, la cui ultima revisione è del 1984.
Quello che sfugge a molti è che la Chiesa, per prima, impedisce ai sacerdoti di fare politica attiva; nulla vieta che un sacerdote si candidi (sia ai tempi di Romolo Murru e don Sturzo, sia ai tempi di Baget Bozzo)... è la Chiesa a sospendere a divinis i preti disobbedienti che decidano di militare in politica.
Lo Stato non vieta, nè potrebbe farlo (poiché sarebbe anticostituzionale), che un sacerdote parli di politica e che esprima liberamente le proprie idee.
Nessuno può far tacere la verità. Nessuno.
Qualche perla di saggezza tratta dal Siracide (22):

7 Incolla cocci chi ammaestra uno stolto, sveglia un dormiglione dal sonno profondo. 8 Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto; alla fine egli dirà: "Che cosa c'è?". 9 Piangi per un morto, poiché ha perduto la luce; piangi per uno stolto, poiché ha perduto il senno. 10 Piangi meno tristemente per un morto, ché ora riposa, ma la vita dello stolto è peggiore della morte. 11 Il lutto per un morto, sette giorni; per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita. 12 Con un insensato non prolungare il discorso, non frequentare l'insipiente; 13 guàrdati da lui, per non avere noie e per non contaminarti al suo contatto. Allontànati da lui e troverai pace, non sarai seccato dalla sua insipienza.

Nessun commento: