venerdì 19 febbraio 2010

Chiesa santa o peccatrice?

Uno degli slogans più diffusi oggi è “Cristo sì, Chiesa no!”, come se si possa avere un rapporto con Gesù, una vera amicizia con Lui rinunciando alla Chiesa che Lui stesso ha fondato e che si fa sacramento dell’incontro con Dio, della Sua grazia e del Suo amore per noi.
Chi si stacca dalla Chiesa è come un fiore raccolto in un campo e portato via: destinato ad appassire velocemente.
Molti accusano la Chiesa a causa dei peccati di alcuni chierici.
C’è in questa posizione un duplice errore: da una parte si pensa di poter scagliare una pietra, come se chi critica sia immune da peccati e manchevolezze; in secondo luogo, ci si dimentica che la santità della Chiesa deriva dal suo essere Corpo Mistico di Cristo, e resta per conseguenza immacolata nonostante i peccati dei suoi figli, laici o chierici che siano.
Mi è stata riferita una bella espressione del grande arcivescovo di Cagliari Mons. Giovanni Canestri, il quale, a chi parlava di “Chiesa peccatrice”, diceva: “Se la Chiesa fosse davvero peccatrice, dovresti essere contento e ringraziare, perché altrimenti per te non ci sarebbe spazio”.
Se la condizione per far parte della Santa Chiesa fosse quella dell’immunità da cadute di qualsiasi genere, non ci sarebbe spazio per nessuno di noi.
Dio non aspetta che siamo santi per amarci, ma ci ama nonostante la nostra condizione di peccato, a causa della quale, con un supplemento d’amore, per farci riottenere l’amicizia con Lui, ha mandato il Suo unico Figlio, che ha preso carne ed è venuto a dimorare visibilmente tra noi e, invisibilmente, nei nostri cuori.
Egli sta alla porta del nostro cuore e bussa attendendo, come un mendicante d’amore, che noi gli rispondiamo, come dice l’Apocalisse di S. Giovanni.
Allora prendiamo atto, con un bell’esame di coscienza, di tutto il male che abbiamo commesso e della nostra condizione di peccatori e chiediamo perdono, lasciandoci guarire dal Suo amore, dalla Sua infinita misericordia.
Solo così ci renderemo conto della sublime grandezza della Sua Chiesa, del profumo dolcissimo che effonde; la Chiesa, di cui ci onoriamo di far parte, è talmente bella da non lasciarsi abbruttire neanche dai nostri peccati.

Raimondo Mameli

Nessun commento: