domenica 21 settembre 2008

Importante iniziativa editoriale sulla liturgia tradizionale


Elvis Cuneo - Daniele di Sorco - Raimondo Mameli

Introibo ad altare Dei

Il servizio all'altare nella liturgia tradizionale

prefazione di S. Em.za Rev.ma Card. Dario Castrillon Hoyos

postfazione di p. Konrad zu Loevenstein

Edizione Fede & Cultura

Per prenotare il volume: http://www.fedecultura.com/2008/09/introibo-ad-altare-dei.html

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un degno culto liturgico come servizio ecclesiale

http://www.pontifex.lazio.it/admin/visualizza.asp?id=243

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opin...izio-ecclesiale



CULTO LITURGICO COME SERVIZIO ECCLESIALE

UN DEGNO CULTO LITURGICO COME SERVIZIO ECCLESIALE

di Elvis Cuneo

Benedetto XVI, con il motu proprio “Summorum Pontificum” del 7 luglio 2007, ha permesso la celebrazione della Santa Messa, giusta le rubriche del Missale Romanum del 1962, dopo 40 anni di ostacoli e restrizioni, decretando che i riti contenuti nei libri liturgici in uso nel 1962 non sono mai stati abrogati e costituiscono una tesoro appartenente a tutta la Chiesa. Una conoscenza dei libri liturgici tradizionali, infatti, consente un più profondo apprezzamento di quelli attualmente in vigore.

Come scrive il Card. Dario Castrillon Hoyos nella prefazione al mio recente volume “Introibo ad altare Dei”, edito da Fede & Cultura, e scritto con i colleghi Raimondo Mameli e Daniele Di Sorco: “I fedeli che desiderano celebrare col rito antico non devono essere considerati di seconda categoria, ma una parte del popolo di Dio a cui si riconosce il diritto di assistere a una Messa che ha nutrito per secoli il popolo cristiano e la sensibilità di molti santi, come San Filippo Neri, San Giovanni Bosco, Santa Teresa di Lisieux, il Beato Giovanni XXIII e il Santo Padre Pio da Pietrelcina”.

Questo libro sarà un valido sussidio per sacerdoti e seminaristi del XXI secolo, per i quali, secondo la volontà del Papa, è necessaria una familiarità e apertura ai riti tradizionali della sacra liturgia. Secondo l'esplicita volontà del Sommo Pontefice, qualsiasi sacerdote può celebrare, senza più richiedere alcuna autorizzazione, secondo il rito tradizionale (detto anche “gregoriano”); ad essi, ma anche a coloro i quali desiderino partecipare alla S. Messa gregoriana come servienti o fedeli, vengono incontro i nostri autori pubblicando il primo trattato di liturgia edito in lingua italiana dopo il Concilio Vaticano II, secondo la forma straordinaria del rito romano.

Tra le caratteristiche più evidenti del rito tradizionale rispetto a quello riformato: la celebrazione coram Deo, l'uso della lingua latina (ma con la facoltà di proclamare le letture in lingua corrente), e la splendida mistagogia, ricca di secoli di esperienza, delle letture domenicali, che accompagnano il fedele in un cammino pedagogico semplice e nello stesso tempo orientato alla conoscenza di Cristo, vero Dio e vero Uomo. Mi pare che
oggi i fedeli siano smarriti: travolti da una valanga di letture e di testi di cui non riescono a cogliere il senso profondo, molto spesso ardui, come le lunghe e difficili letture del Pentateuco, le quali non possono realisticamente essere assimilate durante una funzione liturgica.

Uno dei punti sui quali si è molto insistito nel libro è quello della ratzingeriana “ermeneutica della continuità”.

Benedetto XVI ha detto: “I problemi della recezione [del Concilio Vaticano II] sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L'una ha causato confusione, l'altra, silenziosamente ma sempre più visibilmente, ha portato frutti. Da una parte esiste un'interpretazione che vorrei chiamare “ermeneutica della discontinuità e della rottura”; essa non di rado si è potuta avvalere della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della teologia moderna. Dall'altra parte c'è l'“ermeneutica della riforma”, del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato […] possiamo oggi con gratitudine volgere il nostro sguardo al Concilio Vaticano II: se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa” (discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2005).

Il nostro impegno sia quello tracciato dalle Sacre Scritture: “Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” (Mc 12, 29-31). Amore da attuare anche attraverso il recupero di un degno culto liturgico, fine principale del libro edito da Fede & Cultura. A conclusione della sua prefazione, così si esprime il Card. Castrillon Hoyos: “Saluto, perciò, con favore la pubblicazione di un’introduzione al rito antico, che ne illustra in maniera sintetica e competente le peculiarità, con particolare riferimento al tema arte sacra e liturgia e al servizio del serviente, o ministrante, nella Messa cantata e letta, affinché chi desidera svolgere questa funzione trovi tutte le prescrizioni necessarie”.

Anonimo ha detto...

La Messa Tradizionale: il più eletto dei doni elargito alla Chiesa

Il recente volume “Introibo ad altare Dei”, edito da Fede & Cultura, e scritto da Elvis Cuneo, Raimondo Mameli e Daniele Di Sorco, acquistabile in anteprima nel sito dell’editore, sta riscuotendo un notevole interesse in Italia e all’Estero. Oltre al parere positivo di due importanti uomini di Chiesa come il Card. Dario Castrillon Hoyos, che ne ha realizzato la prefazione, e di padre Konrad zu Loewenstein, che ha scritto una bella postfazione, diversi liturgisti che hanno letto in anteprima le bozze hanno espresso il loro apprezzamento, tant’è che anche in Spagna, in Polonia e in Svizzera si parla di quello che si annuncia come uno straordinario successo editoriale e già son in cantiere delle traduzioni. Questo libro sarà un valido sussidio per sacerdoti e seminaristi del XXI secolo, per i quali, secondo la volontà del Papa, è necessaria una familiarità e apertura ai riti tradizionali della sacra liturgia. Secondo l’esplicita volontà …

… del Sommo Pontefice, qualsiasi sacerdote può celebrare, senza più richiedere alcuna autorizzazione, secondo il rito tradizionale (detto anche “gregoriano”); ad essi, ma anche a coloro i quali desiderino partecipare alla S. Messa gregoriana come servienti o fedeli, vengono incontro i nostri autori pubblicando il primo trattato di liturgia edito in lingua italiana dopo il Concilio Vaticano II, secondo la forma straordinaria del rito romano.

Quali sono gli argomenti trattati dai nostri tre giovani liturgisti? Nella prima parte si parla in maniera previa del concetto di liturgia, alla luce della “Mediator Dei” di Pio XII e del magistero del Concilio Vaticano II, nell’ottica della benedettiana ermeneutica della continuità.

Vengono passate in rassegna le peculiarità del rito romano tradizionale: i libri liturgici; la lingua liturgica; i ministri del culto; i vari ordini; altri uffici e dignità ecclesiastiche, uffici e titoli sacerdotali, istituti di vita consacrata; i chierichetti; i christifideles laici; le diaconesse; abiti, paramenti sacri e colori liturgici; colori liturgici; edifici di culto; la preghiera “ad Orientem”; canto e musica sacra; anno liturgico; cerimonie della S. Messa letta e cantata.

Scrive nella sua postfazione il padre Loewenstein: “Che Iddio ricompensi abbondantemente il Santo Padre Benedetto XVI per la liberalizzazione di questo venerando Rito, che è, senza dubbio alcuno, il più eletto dei doni ch’Egli avrebbe potuto elargire alla Chiesa. Iddio benedica altresì l’apprezzabile iniziativa degli autori di questo libro remunerandoli con la copiosità delle Sue grazie: si tratta, invero, di un lavoro svolto per la gloria Sua e la salvezza delle anime”.

di Luca Tessore

Fonte: http://www.pontifex.roma.it/index.php/news/29-news/422-la-messa-tradizionale-il-piu-eletto-dei-doni-elargito-alla-chiesa

Anonimo ha detto...

DISPONIBILE!!!
E. Cuneo, D. Di Sorco, R. Mameli
Introibo ad altare Dei
Il servizio all’altare nella Liturgia Romana Tradizionale
Prefazione del Card. Darío Castrillón Hoyos

Recensione
Questo essenziale manuale vademecum viene in aiuto a coloro che – sacerdoti, seminaristi, ministranti e laici – vogliano introdursi alla forma Tradizionale del Rito Romano. Il rigore interpretativo, la chiarezza e il riferimento costante alle fonti sono le caratteristiche principali di questo compendio. Benedetto XVI, con il Motu proprio “Summorum Pontificum” del 7 luglio 2007, ha decretato che la Liturgia Tradizionale detta Messa di San Pio V non è mai stata abrogata e costituisce un tesoro che appartiene a tutta la Chiesa. Con questo agile volume si scoprono tutti i segni, simboli e gesti del tesoro liturgico antico nel loro significato arcano e senza tempo.

Nota breve:
Manuale su come si celebra, si serve e si partecipa alla Messa in latino
Argomento: liturgia
Collana: spirituale 15
Pagine 280
Altezza 21
Larghezza 15
Tipo di copertina: brochure
Prezzo: € 25,00 (estero 32,00)
Isbn: 978-88-89913-92-5

Info e acquisti: http://www.fedecultura.com/2008/11/introibo-ad-altare-dei-ecuneo-ddi-sorco.html