Il 31 ottobre ricorre il XL anniversario della dedicazione della chiesa di S. Stefano protomartire. La Santa Messa sarà animata dalla Schola Cantorum, di cui sono stato chiamato ad assumere la direzione. I brani scelti servono a farci partecipare, in unione di mente e cuore, alla liturgia, di cui sono parte integrante e non semplice “decorazione”. Il canto d’ingresso sarà “Chiesa di Dio”, composto nel 1981 da C. Villeneuve; il suo festoso ritornello (“Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te!”) ci invita a lodare e ringraziare il Signore per i segni tangibili della Sua presenza. Dio ci sceglie, ci guida, ci nutre e mantiene le sue promesse. Noi siamo chiamati a esserne testimoni coerenti e obbedienti, sempre in ascolto della sua parola. L’ordinario della Messa, ossia le parti del rito che non cambiano (Kyrie, Gloria, Sanctus e Agnus Dei), saranno in canto gregoriano, “il canto proprio della Chiesa di Roma”, secondo la definizione del Concilio Vaticano II; per facilitare l’attiva partecipazione dell’assemblea al canto, verrà eseguita la Missa VIII de angelis, le cui melodie sono familiari a noi tutti. Il canto offertoriale sarà “Benedetto sei tu, Signore” di Mons. Frisina. L’ho scelto perché possiede una melodia semplice e elegante che potrà essere intonata anche dall’assemblea, ed esprime le lodi all’Altissimo, creatore del cielo e della terra, nostro salvatore e fonte di gioia e vita. Il canto ci dispone interiormente alla liturgia eucaristica dove Gesù Cristo si offre a noi con il suo corpo e il suo sangue, per il bene nostro e la nostra salvezza. L’antifona di comunione è tratta dal Graduale Romanum di Paolo VI ed è suggerita per l’anno A: “Introibo ad altare Dei / ad Deum qui laetificat juventutem meam” (Mi accosterò all’altare di Dio, a Dio che allieta la mia giovinezza); il suo recupero è una ricchezza liturgica e spirituale, che ben ci dispone a accostarci all’altare mentre il coro intona “Ave, Verum Corpus”, celeberrimo mottetto di Mozart: “Ave, o vero corpo, / nato da Maria Vergine, / che veramente patì e fu immolato / sulla croce per l'uomo, / dal cui fianco squarciato / sgorgarono acqua e sangue: / fa' che noi possiamo gustarti / nella prova suprema della morte. / O Gesù dolce, o Gesù pio, / o Gesù figlio di Maria./ Amen”. In chiusura della celebrazione, dopo la solenne benedizione, non ci stancheremo di lodare Dio per il mistero cui abbiamo partecipato, con il salmo “Laudate Dominum”, musicato da don Lorenzo Perosi: Lodate il Signore, popoli tutti, perché ci ha mostrato la sua misericordia e la sua verità, che non ha tempo. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento